Appunti per la costituzione della Federazione del Bio per la Sovranità Alimentare

In preparazione dell’incontro fondativo dell’8 luglio 2025 convocato all’interno del percorso della “Costituente per la Sovranità Alimentare” e con l’obiettivo di avviare il processo di costituzione della Federazione del Bio per la Sovranità Alimentare come parte di Altragricoltura CSSA, Maurizio Mazzariol (presidente di AltragricolturaBio e proponente, insieme a Francesco Quaranta, del documento sul Bio adottato nella risoluzione finale dell’Assemblea nazionale del 25 ottobre 2024 e posto a base dell’incontro dell’8 luglio= interviene nel dibattito proponendo una scheda con dei punti di riflessione

Il movimento agrobiologico italiano ed europeo vive uno dei momenti più difficili e delicati.
(appunti in preparazione della riunione fondativa dell’8 luglio 2025)

  1. La crisi economica ed ambientale che sta perdurando e l’evoluzione delle grandi filiere agroindustriali e dei sistemi di distribuzione dei prodotti mettono sempre più a rischio la sopravvivenza economica delle piccole e medie aziende agricole biologiche e dei sistemi locali di produzione.
  2. I cambiamenti climatici stanno mettendo a dura prova i sistemi produttivi agricoli, si assiste ad una alternanza di eccessi, dalla siccità , alle alluvioni e poi di nuovo al caldo elevato e fuori stagione. Sono tantissimi gli agricoltori che vedono abbassare drammaticamente le proprie capacità produttive e di fronte a questo nessuna indicazione concreta da parte dei sistemi della ricerca pubblica di strategie di adattamento e contrasto.
  3. Le politiche agricole europee ed italiane non stanno costituendo un argine rispetto a queste drammatiche tendenze, anzi stanno di fatto perseguendo una pericolosa strategia di riduzione dei sostegni delle aziende agricole biologiche, a vantaggio delle cosiddette “produzioni sostenibili” e del “benessere animale”, cioé di sistemi di produzione ed allevamento che fanno ingente uso di presidi chimici di sintesi e di pratiche distruttive della biodiversità e dei territori.
  4. In queste settimane le istituzioni europee stanno discutendo della regolamentazione delle sementi e se riconoscere i nuovi OGM, che adesso si chiamano TEA (sementi da Tecniche di Evoluzione Assistita). E’ una fase di confronto molto distante dall’opinione pubblica, cioè nelle condizioni ideali alle lobby dell’agroindustria per portare avanti i loro interessi, a scapito degli agricoltori. E le rappresentanze del mondo agricolo biologico sperano che i nuovi OGM non siano ammessi per la sol a agricoltura biologica e consentiti invece per il resto del territorio agricolo (cioè oltre l’80% delle superfici coltivate).
  5. In Italia i nuovi OGM sono stati addirittura già pericolosamente legittimati nel decreto per la gestione dell’emergenza dovuta alla siccità , incredibilmente presentati come la risposta ai drammatici cambiamenti climatici in corso (sic). Con il plauso delle organizzazioni sindacali agricole convenzionali ed un drammatico balbettio delle organizzazioni ambientaliste ed agrobiologiche ufficiali.
  6. In aggiunta le regolamentazioni del settore e dei sistemi di controllo e certificazione da una parte accrescono il carico burocratico sulle piccole e medie aziende e dall’altro accreditano sempre più la “convenzionalizzazione” del biologico, rendendo possibili pratiche di coltivazione ed allevamento che nulla hanno a che vedere con i principi ed i valori dell’agricoltura biologica, ma che per le norme europee ed italiane sono “conformi”.
  7. Si percepisce vistosamente un pervasivo avanzamento di un pensiero unico agroindustriale, che si sta caratterizzando con una situazione di monopolio nel mondo agricolo, evidente nel nostro paese e non troppo dissimile da quanto accade in Francia, Olanda ed in altri paesi europei.
  8. E’ stato così già in occasione dell’iter di approvazione della legge italiana sul biologico, stravolta pericolosamente nella sua impostazione iniziale a favore di forme di rappresentanza riconducibili a potentati agroindustriali di grandi dimensioni, che sviliscono e mortificano le forme associative e di partecipazione territoriali degli agricoltori biologici.
  9. Questa impetuosa tendenza si esprime anche con l’espropriazione di parole e significati propri del movimento contadino, agricolo biologico-biodinamico ed organico-rigenerativo, da parte dei potentati dell’agricoltura convenzionale. Nel nostro paese la “sovranità alimentare” oggi é diventata slogan per la difesa e la promozione del Made in Italy agroindustriale, quello delle grandi filiere zootecniche e delle coltivazioni intensive, che devastano interi territori ed attentano alla salute delle popolazioni rurali e cittadine.
  10. I potentati che oggi parlano di “sovranità alimentare”, sostenibilità , agricoltura organica e rigenerativa sono gli stessi che si sono scagliati contro le proposte delle istituzioni europee sulle strategie “Farm to fork”, della rigenerazione degli ecosistemi degradati e della riduzione dell’uso degli agrofarmaci chimici di sintesi.
  11. il decreto che il ministero di Lollobrigida si appresta a varare sulle contaminazioni accidentali blocca gli alimenti biologici con tracce di pesticidi, salvo essere più tolleranti se la presenza é più evidente. le stesse tracce sono tollerate nei cibi a residuo zero e in quelli coltivati con l’agricoltura integrata sovvenzionata dalla UE.
  12. Crediamo veramente che l’attacco e la violenza che soffriamo sia null’altro che l’anticipazione della volontà di totale marginalizzazione di un modello di agricoltura come quello che noi sosteniamo che mette la relazione al centro, la terra come luogo da vivere, il “vivente” tutto come senso della vita. Di ciò il cibo , ovviamente, rappresenta insieme la
    nostra prima fonte economica ed il conseguente messaggero di questi contenuti.
  13. Su questa base troviamo risposte affermative nel ” dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura in UE” presentato il 4 settembre 2024 dopo sette mesi di consultazioni nel quale si riafferma che “la produzione biologica e le pratiche agricole agroecologiche devono continuare a ricevere sostegno, anche attraverso l’istituzione di un fondo per il ripristino della natura dotato di risorse adeguate (al di fuori della PAC).
  14. quel che è certo è che i centri decisionali europei in materia di agricoltura sono stati blindati dal PPE e dai suoi alleati di destra. Da notare che è appena divenuto presidente del COPA Massimiliano Giansanti (confagricoltura) che ha subito dichiarato che cambiare la la narrazione sull’agricoltura e la produzione di cibo, promuovendo una comunicazione basata sulle “evidenze” scientifiche e sulla “corretta” informazione ai consumatori è il passaggio chiave in difesa della agricoltura industriale .

1 ping

  1. […] A questo obiettivo, Maurizio Mazzariol (presidente di Altragricoltura Bio, una delle Associazioni nate nel tempo nel percorso di Altragricoltura e referente della Direzione nazionale per il progetto UNIAPA con la CNA) ha offerto una scheda di merito con alcuni spunti per il dibattito (vedi la scheda nel sito della federazione del bio) […]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.